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Del perché sono sparita e del futuro di questo spazio

Questa non è una lista di buoni propositi

Eccomi qui dopo sei mesi di assenza, durante i quali la lista degli articoli da scrivere si è allungata impietosamente. Dove sono sparita?

Comincio col dire che ho preso casa e ho traslocato, ma non è questo il motivo principale della mia pausa. Sono successe diverse cose in questo 2021, delle piccole grandi rivoluzioni interiori che mi hanno fatto cambiare prospettiva sul mondo.

Mi sono resa conto che questo spazio online che è stato per anni il mio rifugio e la mia fonte di soddisfazione personale, non rispecchia più la me di adesso. E anche l’intento di parlare a tuttз è venuto meno, a partire proprio dal nome del blog, scelto in tempi in cui il maschile sovraesteso mi sembrava la cosa più normale del mondo.

Ho indossato delle lenti che non posso – né voglio – più togliere, perché finalmente inizio a vedere come mai prima d’ora. Comunque niente panico: questo resterà un blog di viaggi e cucina, ma voglio cambiare approccio per renderlo il più possibile accogliente. L’approccio, se non fosse ancora chiaro, sarà femminista. Chi prova diffidenza verso questo termine è invitatə a informarsi sul suo reale significato (no, non significa odiare gli uomini) e ad aggiungere anche la parola “intersezionale” per capire di cosa sto parlando.

Oltre a questo enorme cambiamento che ha trasformato in meglio la mia vita da più di un anno, nel frattempo è successa un’altra cosa: il mio compagno è diventato vegano. E quando una persona che ami e rispetti fa una scelta che fino a due anni fa io stessa etichettavo come “inconcepibile e radicale”, sei tenutə ad ascoltare cosa ha da dirti.

E dopo averlo ascoltato, ho iniziato a informarmi. Non parlerò oggi del perché una scelta di vita vegana è la cosa più giusta che possiamo fare nei confronti degli animali, del Pianeta e del nostro stesso futuro, perché non mi sento sufficientemente ferrata sull’argomento. Ora come ora non sono in grado di fare a mia volta questa scelta, ma mi piacerebbe compiere lo step intermedio e diventare vegetariana.

Ma quindi come cambierà il blog? Ecco cosa vorrei fare nei prossimi mesi:

1.

Modificare i testi di tutti gli articoli introducendo lo schwa (al singolare: ǝ, al plurale: з), uno dei simboli fonetici proposti per una lingua italiana inclusiva. Le parole che scegliamo sono importanti e riflettono la nostra cultura e il nostro pensiero, evolvendosi con essi. Voglio che questo spazio sia il più accogliente possibile per chiunque vi approdi.

E come la mettiamo con il nome?

“I golosi itineranti” è stato scelto in origine da me e da Alessandro, con il quale ho aperto il blog nel 2016, quando il maschile sovraesteso non rappresentava un problema ai nostri occhi. Nel frattempo la gestione si è ridotta a me soltanto, quindi oggi questo nome mi rappresenta ancora meno e non è sicuramente inclusivo verso la pluralità di persone che potrebbe imbattersi nel blog.

Cambiare dominio, logo e reindirizzare il tutto senza intoppi ha un costo economico non da poco, ma non nascondo di starci seriamente pensando. Mi riservo di riflettere bene su questo aspetto.

2.

Proporre in calce alle ricette onnivore dei suggerimenti per renderle vegetariane e vegane. Le ricette che hanno come focus unicamente carne e pesce verranno eliminate, tanto sono tre di numero (si vede che non amo cucinare carne e pesce, eh?).

Aggiornerò inoltre i tag delle ricette in modo più scrupoloso, specificando se sono vegetariane, vegane e glutenfree.

Quindi il blog diventerà esclusivamente di cucina vegetale?

La mia intenzione è di diventare vegetariana, pertanto le prossime ricette che caricherò saranno vegetariane o vegane. Se questo spingerà delle persone a cercare ispirazione altrove o scontenterà qualcunǝ, posso capirlo (ma me ne farò una ragione).

3.

Inserire negli articoli relativi ai viaggi delle considerazioni sull’accessibilità. Questo è un punto molto importante e allo stesso tempo difficile, perché la mia visione di eventuali barriere per le persone disabili quando viaggio è sicuramente limitata e oscurata dall’abilismo involontario di cui sono permeata, che vorrei togliermi di dosso.

Questa parte verrà svolta nel modo più scrupoloso possibile, onde evitare di scrivere cose non esatte e creare un disservizio a chi leggerà gli articoli.

4.

Continuerò a inserire gli Alt Text delle immagini per facilitare la fruizione del blog a chi utilizza tool di sintesi vocale.

Mi rendo conto che l’utilizzo dello schwa è un ostacolo per le persone che si appoggiano ai suddetti strumenti, motivo per cui il linguaggio inclusivo vedrà l’utilizzo dello schwa solo dove non potrò fare altrimenti. Cercherò il più possibile di utilizzare parole neutre dove non debba specificare continuamente i pronomi e le declinazioni.

 

Per fortuna esiste InDig Communication, che si occupa proprio di divulgare buone pratiche per una comunicazione digitale inclusiva. Vi consiglio caldamente di seguirlз su Instagram per non perdere i loro aggiornamenti!

Per ora mi sembra tutto, se ci sono suggerimenti per rendere questo spazio ancora più ospitale vi leggo volentieri nei commenti! Ah, ma c’è un’ultima domanda:

Quindi sei diventata una radical-nazi-veg femminista politicamente corretta?

Proprio così 🙂

P.S. Ovviamente ero sarcastica, ma se vi siete davvero postз questa domanda forse dovreste piuttosto chiedervi come mai vi disturba la volontà di rendere un qualsiasi luogo non escludente e non discriminatorio.

Buone Feste e che il 2022 sia un anno migliore del 2021,

Valeria

Auguri di fine e inizio anno su sfondo di lucine

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Questo articolo ha 2 commenti.

  1. Michela

    Mi sembra un bellissimo cambiamento!!😊 Complimenti per le tue scelte😊Un’altra idea per rendere ancora più inclusivo il blog potrebbe essere quella di accompagnare le ricette da una “didascalia per immagini” per persone con disabilità intellettiva o l’uso dell’easy reading. Buona fine anno e buon inizio 2022😘😊

    1. Valeria

      Ciao Michela,
      ti ringrazio per il commento e per lo spunto!
      Buon Anno a te! <3

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