Erbe spontanee, una tradizione da mantenere viva
Questo risotto è una gustosa variante del risotto alle erbette che ho preparato ben tre anni fa. Qui ho utilizzato i bruscandoli, una pianta spontanea che si va solitamente a “bruscar” (a prendere) passeggiando nei campi. Altro non sono che germogli di luppolo selvatico, conosciuti anche come asparagina. I miei li ho presi dal fruttivendolo non potendo andare a cercarli in campagna, anche se mi piacerebbe imparare di più sulle piante ed erbe selvatiche. Una cosa in più da fare il prossimo anno 😉
Ingredienti per due persone
160 g di riso Vialone Nano
2 mazzetti di bruscandoli (300 g puliti)
mezzo scalogno
brodo vegetale
parmigiano
burro, sale e pepe q.b.
1/2 bicchiere di vino bianco (io Manzoni Bianco)
Procedimento
Tritate sottilmente lo scalogno e mettetelo da parte. Lavate i bruscandoli ed eliminate le parti più legnose del gambo. Tagliateli in modo grossolano, a me piacciono in pezzi abbastanza grandi, se preferite potete tritarli in pezzi più piccoli.
Preparate il brodo vegetale (o scaldate portando a bollore se lo avete già pronto) e scaldate un cucchiaio d’olio in una casseruola. Quando sarà ben calda aggiungete lo scalogno, facendolo rosolare senza bruciarlo. Versate il riso già pesato e fatelo tostare leggermente. Infine aggiungete i bruscandoli e irrorate con un mestolo di brodo bollente.
Sfumate con del vino bianco, io ho scelto il Manzoni Bianco di Serafini e Vidotto (perfetto anche da bere durante il pranzo, si abbina perfettamente ai risotti).
Fate partire il contaminuti da quando il brodo riprende bollore e mescolate spesso. Appena il liquido si assorbe versate un altro mestolo, aggiustando di sale verso la fine della cottura. Quando mancano 5 minuti non aggiungete più brodo, se invece preferite il risotto più cremoso aggiungetelo anche fino a 3 minuti prima della fine.
Una volta pronto spegnete il fuoco e mantecate con del burro o con del formaggio morbido. Spolverate con il parmigiano e servite il risotto ancora caldo.