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Dal rosso al passito, scopriamo i vini della Calabria

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Le sorprese dei vini calabresi

In Calabria, si sa, si mangia bene, benissimo. Ma quel che forse non tutti sanno è che è una regione che offre vini molto buoni, che si abbinano perfettamente alle sue delizie gastronomiche.

La Calabria ha 218 vitigni autoctoni, ma per decenni la produzione del vino è andata a rilento. Poche aziende, poca collaborazione, poca valorizzazione.

Il Cirò e la ripresa del settore enologico

Il Cirò è sicuramente il vino calabrese più noto, di origini antichissime: pare che già ai tempi dei greci venisse offerto ai vincitori dei giochi olimpici. A quei tempi, la Calabria era chiamata Enotria Tellus, cioè “Terra del Vino”.

Vigneto Calabria Gaglioppo

Dopo troppo tempo passato dietro le quinte, il Cirò sta vivendo oggi un momento di gloria: in poco più di un anno si è passati da 3 milioni a 4 milioni di bottiglie. Il giro d’affari si aggira intorno ai 15 milioni di euro, merito anche dell’opera del Consorzio di tutela e valorizzazione del vino Doc Cirò e Melissa, oggi guidato da Raffaele Librandi.

Il Cirò è stato il primo vino calabrese ad ottenere, nel 1969, la Dop (Denominazione di origine protetta) e lo scorso maggio è stato avviato l’iter per ottenere il riconoscimento della Docg Cirò Rosso Classico Superiore.

La Doc Cirò è ancora poco conosciuta nel mercato italiano, dove punta a consolidarsi. Parallelamente, l’obiettivo a livello internazionale è quello di allargare le quote di mercato in Asia e Nord Europa. Una vera e propria rivoluzione: la Cirò revolution l’hanno chiamata, partita da piccole, giovani aziende che hanno deciso di fare squadra.  Si lavora, insomma, al rilancio di un prodotto e di un territorio finora rimasti troppo nell’ombra.

Il Cirò – che rappresenta circa l’80% del vino calabrese – viene prodotto nel territorio della provincia di Crotone, nei comuni di Cirò, Cirò Marina, Melissa e Crucoli, tra l’Altopiano della Sila e la costa jonica.

La Cirò DOC è nota principalmente per il vino rosso, anche se una quantità limitata di vini bianchi (il 30% circa) viene prodotta a partire da uve dei vitigni Trebbiano e Greco Bianco. Il Cirò Rosso DOC è prodotto con il 95% di Gaglioppo, mentre il restante 5% è rappresentato dalle varietà a bacca bianca Greco Bianco e Trebbiano Toscano.

Il vino di più alto livello è il Cirò Rosso Riserva: per essere tale deve avere passato un periodo di affinamento di almeno due anni prima della messa in commercio, di cui sei mesi di maturazione in botti di rovere.

Il Cirò DOC Classico è un vino tannico, corposo e di buona struttura.

Cirò Librandi

Rosato Librandi

Il Cirò Bianco è un vino da tutto pasto, ottimo con antipasti e primi piatti a base di pesce.

Cirò Bianco

Gli altri vitigni importanti

C’è poi un altro vitigno autoctono, meno famoso del Gaglioppo, che dà vita ad un vino elegante, fine, molto meno tannico e più adatto all’invecchiamento: si tratta del Magliocco, coltivato nella provincia di Cosenza (Doc Terre di Cosenza).

Il nome deriva dal greco e significa “tenerissimo nodo”: il nome è stato dato – si pensa – perché ha il suo grappolo chiuso ricorda proprio un nodo.

Altopiano Rosso

Questo vino si accompagna benissimo ai formaggi e salumi del territorio – con la soppressata è perfetto – ma anche con i piatti corposi e saporiti della tradizione calabrese.

Il Greco di Bianco è invece un passito piuttosto particolare, ottenuto dal vitigno autoctono Greco Bianco in purezza e prodotto nella provincia di Reggio Calabria – tra i comuni di Bianco, appunto, e Casignana. Si tratta di un vino antichissimo, pare che le sue origini risalgano ad un tralcio importato dai coloni greci sbarcati nell’VIII secolo A.C. a Capo Zefirio, oggi Capo Bruzzano.

È un vino dal colore giallo tendente al dorato con riflessi ambrati. Il profumo è quello della frutta secca, in bocca è morbido e armonico. Un ottimo abbinamento è con i formaggi piccanti, uno più tradizionale è con la frutta secca e la pasticceria.

Greco di Bianco

 

E voi conoscete i vini calabresi? Lasciate un commento con la vostra esperienza!

 

 

Scritto da Mariachiara Manopulo

Sposata e da pochissimo mamma, ho un lavoro nel mondo della comunicazione e un incontenibile amore per il cibo, il vino, il mangiare bene, a casa e fuori. Mi piace moltissimo viaggiare, e andare alla ricerca di specialità e prodotti locali, nei mercati, nelle trattorie, ma anche nei ristoranti stellati.

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