La Vitovska: quando un vino rispecchia appieno il suo territorio
Nel nord-est Italia c’è un territorio molto particolare: il Carso.
Si trova a cavallo tra la provincia di Trieste, Gorizia e la Slovenia; un territorio di confine, aspro, fatto di pietre e grotte, un paradiso per i geologi, ma anche un territorio che offre panorami fantastici, con le falesie a picco sul mare e i profumi tipici della macchia mediterranea.
Un territorio che ha visto la storia: ci sono ancora le trincee della Prima Guerra Mondiale e il ricordo delle foibe del secondo dopoguerra.
Proprio qui, sulla terra rossa e calcarea, si produce un vino buonissimo, poco conosciuto forse nel resto d’Italia: la Vitovska.

Ricavato dall’omonimo vitigno a bacca bianca, è un vino dal carattere forte, che rispecchia in pieno il suo territorio di origine.
Del resto, deve sopportare condizioni climatiche estreme: le frustate della Bora, inverni molto rigidi ed estati calde, spesso caratterizzate da lunghi periodi di siccità.
La Vitovska può essere considerata autoctona: non vi è traccia di altre varietà con cui identificarsi in altre regioni del Mediterraneo e non è facile ricostruire la sua storia, che è andata perdendosi tra leggende e tradizioni locali. Pare che il suo nome derivi dalla località slovena di Vipacco (oggi Vitovlje), ma esiste anche una seconda teoria, che ne lega l’origine al termine vitez, cioè “vino del cavaliere”.
Nel corso degli anni, la Vitovska è stata utilizzata in uvaggi con altre uve bianche locali, soprattutto con la Malvasia Istriana, ma per lo più viene vinificata in purezza. Dal 1996 è stata inserita nella DOC Carso.
Di colore giallo paglierino, a volte può essere quasi arancione per via della macerazione delle bucce. È un vino fresco e profumato. Può non essere perfettamente limpido, poiché alcuni produttori imbottigliano senza chiarificazioni e filtrazioni. In bocca lascia sentori di mandorla, è sapido ma rinfrescante.
Fantastico come aperitivo, è ottimo se abbinato con antipasti e primi piatti di pesce, oltre che con secondi leggeri a base di carni bianche e formaggi.
Occasioni di assaggio
L’Associazione Viticoltori del Carso, costituita agli inizi del 2013 per riunire i produttori che prima facevano parte del Consorzio di Tutela Vini Collio e Carso, si occupa di tutelare le produzioni e organizza ogni anno la manifestazione Mare Morje Vitovska. Nella suggestiva cornice del Castello di Duino, a pochi chilometri da Trieste, è possibile degustare i vini dei principali produttori italiani e sloveni, in abbinamento con i prodotti tipici del territorio.
Un modo divertente e originale per assaggiare la Vitovska è fermarsi in una delle tante osmize sparse per il Carso.
Che cosa sono? Si potrebbe chiamarle delle “osterie temporanee”. Si tratta di case private che per un breve periodo dell’anno aprono le porte agli ospiti, come delle vere e proprie osterie, e permettono di consumare vino di produzione contadina e qualche prodotto gastronomico locale.
Il loro nome deriva da osem, che in sloveno significa otto, poiché in origine erano proprio otto i giorni in cui le case potevano restare aperte al pubblico. La tradizione delle osmize è iniziata sotto l’Impero Austro-Ungarico: un decreto del 1784 aveva permesso ad un contadino di Solkan (vicino a Gorizia, oggi in territorio sloveno) di vendere in casa il vino prodotto dalle sue vigne senza pagare tasse, a patto di esporre una frasca d’albero fuori dal portone di casa, pena la confisca della merce. Il permesso venne poi esteso a tutti gli abitanti del territorio.
Oltre alla Vitovska, nelle osmize si possono assaggiare vini tipici del Carso come il Terrano, il Refosco e la Malvasia Istriana.
Ci sono anche le gostilne, le trattorie che servono i piatti tipici della cucina carsolina accompagnati dai vini del territorio, Vitovska inclusa ovviamente.
Per quanto riguarda i produttori, segnalo: Beniamino Zidarich, Sandi Skerk, Castello di Rubbia, Vodopivec e Castelvecchio.
Sperando di avere incuriosito più di qualcuno…buona bevuta!
Scritto da Mariachiara Manopulo
Sposata e da pochissimo mamma, ho un lavoro nel mondo della comunicazione e un incontenibile amore per il cibo, il vino, il mangiare bene, a casa e fuori. Mi piace moltissimo viaggiare, e andare alla ricerca di specialità e prodotti locali, nei mercati, nelle trattorie, ma anche nei ristoranti stellati.