La Camargue: vento, mare e fenicotteri rosa
Dopo avervi illustrato il mio itinerario di viaggio in Provenza e avervi parlato di Nizza, dei percorsi delle Ocre e dei parchi del Luberon e del Verdon, finalmente sono arrivata alla mia tappa preferita.
La Camargue è difficile da descrivere. È vento, spighe di grano che frusciano e cavalli bianchi. Ma è anche umidità, sole che picchia e mare mosso. Fenicotteri e tori, stagni e fango. Né Francia né Spagna, sembra quasi una terra di confine anche se confine non è.
Quest’area si trova a sud di Arles, sul delta del fiume Rodano, che dalla Svizzera attraversa la Francia e qui sfocia nel Mar Mediterraneo. Gran parte della Camargue è oggi una riserva naturale dove numerose specie di uccelli (più di 400) vivono o svernano. Oltre agli uccelli ci sono diversi allevamenti di tori e di cavalli bianchi.
Il paesaggio è pianeggiante, per un terzo costituito da laghi e paludi (étang) e per il resto ricoperto da pascoli e praterie. Se ci andate in estate mettetevi repellente e crema solare: troverete davvero tanti insetti e farà molto caldo.
Vediamo nel dettaglio cosa vedere durante la gita in questa bellissima riserva!
Musée de la Camargue
Una breve tappa prima di iniziare la vostra gita in Camargue è sicuramente il Museo ad essa dedicato.
Situato in un antico ovile, è incentrato sul territorio, sulle sue risorse e sulla sua storia, mostrando l’evoluzione dell’attività umana in quest’area.
Dopo aver visto la mostra c’è una bella passeggiata di 3,5 km che dal museo vi porterà in mezzo alla natura, con dei cartelli esplicativi a intervalli regolari. Se riuscite ad arrivare presto vi consiglio di fermarvi un’ora e mezza qui, è molto interessante e ne vale la pena.
E dopo aver imparato cosa rende questo territorio così speciale non vi resta che vederlo con i vostri occhi! 😉
Aigues-Mortes
Tecnicamente della regione dell’Occitania, Aigues-Mortes è una bellissima cittadina murata, situata all’estremità occidentale della Camargue. È possibile fare il giro completo delle mura (perfettamente conservate), dalle quali si scorgono le saline e si ha una prima visione del paesaggio circostante. Molto caratteristica la tozza Tour de Constance, raggiungibile attraverso un ponticello.
La città si gira a piedi in un’oretta, ho trovato molto piacevole perdermi tra le viuzze, scoprirne le piazze ed entrare nelle numerose botteghe di artigianato e prodotti tipici. Entrate nella cattedrale Notre-Dame des Sablons, che vide la partenza del re Luigi IX per la settima crociata, nel 1248. Il nome “acque morte” deriva dalle paludi e stagni che circondano la cittadina. La visita vi porterà via mezza giornata, prendendovela comoda.
Parc Ornithologique Pont de Gau
Se vi piacciono gli animali e la natura, questo parco fa per voi. Qui vivono e vengono a svernare centinaia di specie di uccelli. Potete scegliere tra diversi percorsi e godervi una bella porzione di Camargue in mezzo a stagni, laghetti, campi e bassa vegetazione. Ogni tanto ci sono delle postazioni di vedetta fatte con materiali naturali per avvistare gli uccelli e osservare il paesaggio.
Ovviamente per riuscire a vedere qualcosa bisogna fare silenzio e parlare a voce bassa, il che ogni tanto non guasta. Sarete voi e i suoni della natura, è un’esperienza meditativa e affascinante.
Oltre agli uccelli ci sono anche nutrie, castori e altri piccoli roditori, l’importante è non uscire dal sentiero e comportarsi nel rispetto più assoluto di ciò che vi circonda: non è un parco per giocare o fare pausa pranzo, ma una vera e propria riserva naturale protetta.
Quando sentirete degli schiamazzi saprete di essere vicini a un gruppo di fenicotteri: questi uccelli così particolari sono tanto aggraziati a vedersi quanto rumorosi a sentirsi!
Saintes-Maries-de-la-Mer
Quest’ultima tappa è perfetta per il tardo pomeriggio, quando il sole non è così forte e potrete ammirare l’acquerello da cui sembra essere appena uscita.
Case bianche, cielo azzurro, mare blu e vento che ti scompiglia i capelli. Questo villaggio è dove la Provenza incontra la Spagna: gitani che suonano la chitarra nelle piazze, bar che fanno le tapas, l’arena dei tori. Inoltre a maggio di ogni anno qui si riuniscono i gitani europei in occasione della Festa di Santa Sara, loro protettrice. Le sue vestigia sono conservate nella cripta della chiesa e in occasione della festa la statua della santa viene portata in processione fino al mare, poi ci sono canti e balli, giochi a cavallo e corride non cruente. Sicuramente un’esperienza e un’atmosfera uniche.
L’Èglise des Saintes Maries è il monumento principale della città ed è un gioiello in stile romanico. È possibile salire sul tetto, da cui avrete una panoramica sulla città e sul mare. Le “Marie del mare” che danno il nome al villaggio sono Maria Salomé, Maria Jacobé e Maria Maddalena, accompagnate dalla serva Sara, approdate qui a bordo di una barca senza remi, dopo un lungo vagare in mare.
Infine, una passeggiata sulla spiaggia ventosa è d’obbligo, specie verso il tramonto.
Questo piccolo paradiso è stato il coronamento perfetto di un viaggio che ancora oggi mi fa emozionare.
Informazioni pratiche
Se decidete di visitare la Camargue potete benissimo farlo in giornata, con qualche piccolo accorgimento. Io avevo l’alloggio ad Arles, che dista circa 40 km da Aigues-Mortes e da Saintes-Maries-de-la-Mer. In alternativa potete considerare di alloggiare direttamente nella riserva, così da avere più tempo per godervela.
Le distanze sulla cartina possono sembrare brevi, ma tra una tappa e l’altra ci sono sempre una trentina di km, quindi calcolate bene i tempi. Io ho dedicato l’intera mattinata ad Aigues-Mortes e al Museo della Camargue, ho pranzato al volo con un panino e nel pomeriggio ho visitato il Parco Ornitologico e Saintes-Maries-de-la-Mer, che sono molto vicini tra loro. Mi sarebbe piaciuto arrivare a Salin de Giraud, ma era più lontano di quanto pensassi.
Se decidete di stare qui due giorni avete tantissime opzioni per attività outdoor: noleggio bici, passeggiate a cavallo e gite in barca lungo i canali. Ricordatevi sempre di girare con una scorta di acqua e cibo, perché non ci sono tanti punti ristoro al di fuori. Se andate d’estate ricordatevi l’Autan e copritevi bene la testa: qui il sole picchia e c’è molta afa.
Adesso non vi resta che partire per scoprire questa bellissima terra!
Sono stata in Camargue anni fa con i miei genitori, e nonostante sia passato del tempo ricordo ancora bene Aigues-Mortes e il suo fascino. Era il periodo di Pasqua per cui non abbiamo trovato afa o caldo, anzi faceva addirittura un po’ fresco!
Non ho però visto i fenicotteri rosa: sarà che i miei non mi hanno voluta portare a vederli sapendo che probabilmente poi sarebbe stato impossibile portarmi via?
Buona giornata ?
Ho un ricordo speciale del viaggio fatto (un miliardo di anni fa ormai) in Camargue. Aigues Mortes è una città che ha lasciato il segno anche molto distante da lì.