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L’Etna e le sue meraviglie

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Molto più di un vulcano

Etna, Mongibello,’a Muntagna…questo complesso vulcanico ha molti nomi e colpisce chiunque lo veda.
I siciliani amano molto l’Etna, nonostante negli anni le eruzioni abbiano causato diversi danni a Catania, Linguaglossa e alle città limitrofe.

Vista dell'Etna da Castelmola

Le risorse e le piante endemiche

Infatti questa montagna, o per meglio dire, questa vastissima area vulcanica è fonte di grande ricchezza per il territorio.
Ricchezza derivata non solo dal turismo ma anche dall’agricoltura: viti, pistacchi, mandorle, ulivi, agrumeti…il terreno vulcanico è molto fertile e tutto attorno all’Etna ci sono tantissime coltivazioni diverse.
La cosa che più mi ha colpita quando ci sono andata per la prima volta è stata proprio la ricca vegetazione: bellissime zone boschive nella parte bassa e a mano a mano che si sale gli alberi si diradano e si trovano le betulle dell’Etna e le immancabili ginestre, anch’esse endemiche.
Betulle endemiche dell'Etna

 

Nelle zone più alte si trovano distese di astragalo, una pianta bassa e spinosa a forma di cuscinetto, per questo chiamato anche “cuscino della suocera“; poi c’è il tanaceto, da cui si estraeva un liquore (donna vita) che si credeva allungasse la vita; il romice, che picchietta di rosso le lande vulcaniche…e tantissime altre piante e fiori.

 

Etna, paesaggio

 

Per questo motivo il paesaggio vulcanico è molto colorato: al nero della lava si uniscono il giallo, il verde e il rosso.

Quattro escursioni con panorami spettacolari

Ci sono diverse escursioni che si possono fare sull’Etna, ma sostanzialmente i punti di partenza sono due: Piano Provenzana (Etna Nord) e il Rifugio Sapienza (Etna Sud). Il primo è raggiungibile da Linguaglossa, mentre il secondo si raggiunge da Nicolosi.

 

Etna, paesaggio

 

Io ho avuto la fortuna di fare diversi percorsi, due dei quali con Etna People, un’agenzia che organizza gite di diverso tipo sull’Etna e alle Gole dell’Alcantara. Entrambe le guide che ho avuto sono state bravissime e ci hanno fatto fare dei percorsi sempre diversi.
Ho anche avuto modo di tornare sull’Etna con i miei genitori e con i miei zii, a quel punto ero ormai diventata un’ “esperta”!
Ecco le mie escursioni preferite!

Crateri sommitali

Questa gita è sicuramente la più impegnativa in termini di denaro, tempo e fatica, ma è la più bella e spettacolare di tutte.
Per salire sui crateri dovete prendere la funivia dal Rifugio Sapienza. In soli 15 minuti raggiungerete i 2500 metri di quota.
Etna, vista delle jeep che portano ai crateri sommitali

 

Da questo punto in poi è si percorre un tratto di 500 metri di dislivello a piedi, dopodiché è obbligatorio affidarsi a una guida, che vi porterà in fuoristrada fino in cima.

Inutile dire quanto sia unico e surreale vedere da vicino l’attività del vulcano!

Crateri sommitali dell'Etna

Crateri Silvestri e Schiena dell’Asino

Proprio vicino al Rifugio Sapienza è possibile ammirare i due coni vulcanici dei crateri Silvestri, formatisi nel 1892. Sia il cratere inferiore che quello superiore sono molto particolari, grazie al loro colore rossastro.

 

Etna, crateri Silvestri

 

Dopo averli visti entrambi riprendete l’auto e tornate indietro di poco, direzione Linguaglossa. All’altezza del primo incrocio c’è un cancello verde: da lì ha inizio il sentiero della Schiena dell’Asino.

Inizialmente al riparo dal boschetto, sbucherete su un pianoro da cui avrete una bellissima vista del panorama circostante. Proseguite fino a raggiungere la cresta, da cui potrete ammirare la sinistra e infinita caldera della Valle del Bove.

 

Vista dall'alto della Valle del Bove (Etna)

 

Monti Sartorius

Etna, Monti Sartorius

Questo sentiero è molto semplice ma bello e l’intero percorso dura circa 2 ore.

Si parte dalla sbarra forestale presso il Rifugio Citelli e si fa un giro ad anello. La bellezza di questo percorso è sicuramente la varietà di piante endemiche: essendo a un dislivello ancora basso, la vegetazione è ancora molto ricca.

Andando avanti si incontreranno delle bombe vulcaniche e un paesaggio più “lunare”.

Questo sentiero è perfetto anche per chi viaggia con bambini.

Colata lavica del 2002

Anche questo percorso è molto suggestivo, si parte direttamente da Piano Provenzana e si raggiungono i crateri da cui è fuoriuscita l’eruzione del 2002.
È possibile camminare proprio a lato del canale di scorrimento lavico, vedendo così i coni eruttivi allineati a bottoniera.

Andando avanti è possibile raggiungere il Rifugio Timparossa e la Grotta dei Lamponi, ma ricordatevi che se decidete di proseguire, il giro non durerà più due ore e mezza ma 5-6 ore.

Etna, paesaggio vulcanico

Le Gole e le Gurne dell’Alcantara

Quando si parla di Etna è quasi d’obbligo nominare le Gole dell’Alcantara: spesso di ritorno dalla montagna è comodo fermarsi qui per rinfrescare i piedi nel fiume e ammirare gli imponenti basalti colonnari.

L’entrata è (purtroppo) a pagamento, bisogna parcheggiare nei pressi di Motta Camastra e attraversare la strada.

Basalti colonnari delle Gole dell'Alcantara

 

Se avete un po’ più di tempo vi consiglio di imboccare il sentiero delle Gurne dell’Alcantara, che parte dalla città di Francavilla di Sicilia: si tratta di bellissime vasche d’acqua che si sono formati in diversi punti del fiume grazie all’erosione dell’acqua sulla pietra lavica.

È una bellissima passeggiata, lunga circa 1,5 km e adatta anche ai bambini.

 

Gurne dell'Alcantara

 

Adesso è il vostro turno di dirmi se vi piace l’Etna, perché e cosa avete visto! 🙂

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Questo articolo ha 2 commenti.

  1. LAURA

    Ho una vera passione per la pasta di mandorle e non pensavo che la ricetta fosse cosi’ semplice: un buon motivo per provare a farla prima o poi. Grazie alle vostre foto ho scoperto i colori dell’Etna, che meraviglia.

    1. golosiitineranti

      Ciao Laura, la ricetta è davvero facile, devi puntare sulla qualità degli ingredienti 🙂 l’Etna è spettacolare, siamo contenti che ti sia piaciuto!

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